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Riforma della giustizia, Nordio “Giusto affrontare la materia con un referendum”

ROMA (ITALPRESS) – “I tempi del referendum dipendono dall’approvazione della lettura definitiva in Senato della riforma della giustizia, cosa che diamo per scontata entro fine mese: i termini sono quelli posti dalla Costituzione, penso che una materia così delicata e importante debba essere affrontata con un referendum da solo”. Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio a Sky Tg24. “I decreti attuativi non possono e non devono correggere l’impianto costituzionale, ma vi è spazio per un dialogo con la magistratura per dare a queste norme più consenso possibile, sempre nell’ambito della legge costituzionale – continua Nordio, – Saremo ben lieti di accettare qualsiasi contributo dall’avvocatura, dalla magistratura e dal mondo universitario: l’auspicio è che non vi sia un’atmosfera di tensione e polemica, come purtroppo stiamo vedendo in questi giorni con i Palazzi di Giustizia adibiti a una sorta di comizio elettorale”.

“Il superamento dei tre gradi di giudizio fa parte della nostra tradizione giuridica, ma abbiamo comunque introdotto una riforma che limita ai reati minori la possibilità di ricorrere contro una sentenza assolutoria”, ha sottolineato. “Quando un giudice o un collegio di giudici ha già dubitato al punto da assolvere o sono irragionevoli o non c’è spazio per un ulteriore processo – aggiunge Nordio, – Sulla prescrizione c’è un problema tecnico: oggi il processo si estingue a seguito del decorso del tempo, ma con le sospensioni in realtà non si estingue mai. Noi vogliamo riportarla nel suo ambito naturale, perché da un lato dopo un certo decorso del tempo lo Stato perde interesse a punire, dall’altro perché con il principio della ragionevole durata del processo non si può tenere un cittadino sulla graticola giudiziaria per decenni”. 

“Sul caso Almasri il parlamento a larghissima maggioranza ha rilevato violazioni plateali del diritto. Il tribunale dei ministri si è pronunciato con mesi di ritardo
rispetto al dettato legislativo, dopo aver rimproverato me di essermi pronunciato con poche ore di ritardo su Almasri: in più Mantovano non è stato ascoltato e le dichiarazioni fatte da noi in parlamento sono state inserite negli atti giudiziari contro di noi”, ha poi sottolineato sul caso Almasri.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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