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Tajani “La scorta rafforzata non dipende da noi, evidentemente il clima non è buono”

ROMA (ITALPRESS) – “La sicurezza non dipende da noi, evidentemente il clima non è buono e sappiamo bene che avendo delle responsabilità ci possono essere dei rischi. Io non ho mai chiesto di avere delle scorte, mi adeguo a quanto decidono le autorità e le Forze dell’ordine”. Così il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, in conferenza stampa. “Il clima non è buono ma anche i politici devono dare l’esempio, additare al pubblico ludibrio che siamo servi di qualcuno, insultareàper questo ho inviato Conte e Schlein a utilizzare toni diversi, si può attaccare il governo ed è lecito, ma attaccare personalmente le persone come nemici da battere è accusandoli di nefandezze enormi non va bene. Vorrei prevalesse il principio democratico di poter esprimere le proprie idee”, aggiunge.

“La riforma della giustizia approvata con una maggioranza più ampia di quella del centrodestra ha dato fastidio all’opposizione che si è divisa e che ha organizzato una protesta su un tema che non era attinente con toni aggressivi, insulti, dicendo che era grave che sui banchi del governo qualcuno avesse applaudito. Io non l’ho fatto ma non è neppure previsto nel regolamento della Camera”, ha aggiunto. “Una protesta priva di senso, e’ stato fatto tutto ciò per cercare di nascondere il risultato di una riforma importantissima per il nostro Paese. Andremo avanti – assicura -. Quello che è successo ieri è incomprensibile. Sulla giustizia l’opposizione si è spaccata, mi pare più un campo stretto che un campo largo”.

“Non credo che la Salis sia una terrorista, c’è un processo che la riguarda ma non mi risulta che sia una terrorista”. Così a chi gli chiede un commento sulla decisione dell’Ungheria di trattare come terroristi le organizzazioni Antifa.

Infine, su Gaza: “Veniamo accusati di esser complici di un genocidio, cosa non vera. Io ho sempre detto che si tratta di una carneficina, se entriamo nel dettaglio la parola genocidio e’ cosa diversa, significa scientemente di eliminare un intero popolo, ma sempre di carneficina si tratta”. “Troppi si lavano la coscienza con le parole – spiega – noi cerchiamo di salvare il maggior numero possibile di vite umane. Non è con gli slogan che si fermano gli attacchi, servono azioni concrete che noi stiamo facendo”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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