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ilNewyorkese, secondo numero presentato all’Istituto di Cultura di New York

Si è svolta lunedì 10 giugno alle 6 pm, presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, la presentazione del secondo numero de Il Newyorkese, il giornale di riferimento degli Italiani a New York, incentrato sulla cultura del dialogo come elemento fondante dello spirito di “comunità” nelle sue varie declinazioni. Il dialogo è modo per creare ponti tra culture, popoli, religioni e sensibilità diverse in tutti i campi della vita sociale.

Questo numero racconta, come si evince dalla copertina, un dialogo storico attraverso un’intervista esclusiva a Papa Francesco insieme al pastore evangelico Giovanni Traettino, realizzata dallo scrittore e giornalista Alessandro Iovino.

L’evento si è tenuto nel salone della prestigiosa sede dell’Istituto Italiano di Cultura in Park Avenue, accolto dal vicedirettore Massimo Sarti che ha introdotto i lavori, a cui sono seguiti i saluti istituzionali della viceconsole di New York Marta Mammana. La discussione è stata moderata dal fondatore de Il Newyorkese Davide Ippolito con gli interventi di Alessandro Iovino, dell’Head of the School della Scuola d’Italia Michael Cascianelli, la giornalista Francesca Di Matteo, Massimo Allegri della compagnia aerea Ita Airways.

Davide Ippolito, fondatore de ilNewyorkese ha dichiarato “sono contento che ilNewyorkese sia diventato in pochi mesi un riferimento per la comunità Italiana di New York. Lo stimolo che abbiamo è solo quello di migliorarci e diventare a tutti gli effetti una realtà partecipata. Per questo abbiamo annunciato il lancio della televisione e dell’ampliamento del network editoriale”

Alessandro Iovino, ospite dall’Italia dell’evento ha dichiarato:”“Questa storica intervista vuole essere un messaggio di pace in tempi di guerra. Con il Papa ed il pastore abbiamo voluto dimostrare che costruire ponti e’ meglio che alzare muri. Sono grato che il newyorkese abbia dedicato a questo storico incontro la copertina di questo numero: conferma la vocazione di questa città, che da sempre ha creduto nell’accoglienza e nel dialogo”.

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