Partire dal fallimento per un nuovo umanesimo: Legge3.it diffonde la sua missione nella Sala Capitolare del Senato

Ha avuto luogo nella Sala Capitolare del Senato il Convegno sul sovraindebitamento, pianificato questo 7 giugno su iniziativa del Senatore Gianluca Cantalamessa.

Moderato dal giornalista Rai Mattia Iovane, il dibattito ha presentato Legge3.it di Gianmario Bertollo, CEO e fondatore del progetto omonimo alla normativa. L’iniziativa è ancora oggi poco conosciuta nonostante il nobile intento: aiutare i cittadini onesti a uscire dalla crisi debitoria. Investire sul mutamento culturale per svecchiare il concetto di fallito-truffatore, è il passo decisivo verso una società equa e spoglia di pregiudizi. Grazie ai preziosi contributi di esperti provenienti da diversi settori, quali Stefano Callipo, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Violenze e Suicidi, Vito Grassi, Vicepresidente di Confindustria, Davide Ippolito, CEO di Zwan e Reputation Review e Jimmy Greselin, Presidente di Liberi dal Debito, il Congresso ha coinvolto la prestigiosa Sala partendo dall’analisi del concetto di fallimento, concludendosi con il docufilm a tema “Falliti” in diretta sul Canale TV dello Senato della Repubblica.

Nello scenario attuale, i soggetti con maggior rischio debito e povertà non solo solo le piccole e medie imprese, ma anche privati cittadini, professionisti, famiglie e tutti coloro che hanno visto la propria vita deteriorarsi in breve tempo a causa di imprevisti o eventi inattesi, precipitando in una delicata situazione economica e crisi psicologica.

Come sottolineato in aula da Stefano Callipo; la caduta non si limita difatti sul piano finanziario, ma risuona anche nella psiche umana, con gravi squilibri e ripercussioni per l’integrità individuale. L’Italia al momento conta almeno 7 milioni di sovraindebitati, circa 1 famiglia su 4 secondo le stime di Vito Grassi: la maggior parte di loro non è in grado di risollevarsi contando solo sulle proprie forze. Considerato il contesto attuale, la promozione di iniziative di supporto (Legge3.it) ed educazione finanziaria (Liberi dal Debito) può sensibilmente accelerare il miglioramento del quadro italiano; per favorire il cambio di paradigma verso la rinascita nella sfera privata e professionale.

Pertanto, salvare dal debito significa anche emancipare dalla vergogna, dal profondo senso di colpa e da ansia generalizzata a causa di un filtro culturale inquinato da stereotipi e pregiudizi. Eppure, fallire non è solo cadere: lo ha ricordato in aula l’Onorevole Gianluca Cantalamessa, che ha accolto Legge3.it di Gianmario Bertollo e spera in una completa realizzazione del progetto sull’intero territorio nazionale. Affinché l’iniziativa si concretizzi è, però, necessario arrivare alle istituzioni per amplificare la voce del fallimento come normale possibilità transitoria all’interno di un percorso più ampio. Ed è proprio sul cambio percettivo che si è focalizzato il congresso: guardare all’errore come eventualità possibile, lontano dalla concezione della caduta rovinosa e catastrofica può unire il pensiero comune in un’accezione più umana e sostenibile.

In tale ottica, il progetto Salva-Suicidi promosso da Gianmario Bertollo diventa voce esclusiva della possibilità oltre lo scacco; l’occasione dell’inizio a partire dalla fine attraverso lo slancio motivazionale e l’abbrivio decisionale: entrambi motore della genesi. La completa integrazione del progetto Legge3.it è auspicabile solo attraverso un impegno attivo da parte delle autorità statali: alleggerire l’eccesso burocratico e riformare il Paese dalla giustizia al piano fiscale consente di avvicinare la ripresa individuale e, di conseguenza, collettiva e nazionale; lontana dal comune denominatore della crisi nel mondo del lavoro: il senso di disagio come potenziale spia di un malessere più profondo da non sottovalutare.

Allontanare la tristezza e prevenire, nei casi più gravi, pensieri e condotte suicidarie, acuiti a seguito della tripla crisi (bellica, energetica e pandemica) può instaurare solide basi per una condizione più umana e flessibile nei confronti di successo e fallimento. La realizzazione del nuovo umanesimo è possibile solo attraverso l’adesione all’iniziativa da parte delle istituzioni: la nuova genesi italiana risiede nel trionfo del riconoscimento della dignità umana e della sua inalienabilità, indipendentemente dalla situazione di riferimento.

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