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Diritto e cittadinanza: il ponte tra Italia e Stati Uniti

L’avvocato Alessandro Mignacca è esperto di internazionalizzazione delle imprese e tutela dei diritti degli italiani all’estero. Con lui abbiamo affrontato il tema dell’evoluzione del diritto in rapporto alla mobilità degli italiani, tra riconoscimento della cittadinanza e tutela giuridica per le comunità all’estero.

Avvocato, perché ha scelto di specializzarsi in immigrazione e cittadinanza?

«Sono un avvocato con un’esperienza consolidata nell’internazionalizzazione delle imprese tra Sud e Nord America. Negli anni, il mio lavoro mi ha portato a un crescente coinvolgimento con la comunità italiana all’estero, specializzandomi in tematiche di immigrazione, cittadinanza e tutela dei diritti degli italiani residenti fuori dai confini nazionali. L’obiettivo del mio studio è garantire un accesso equo al diritto per tutti coloro che vantano un legame con l’Italia, sia per nascita che per discendenza.»

La storia dell’emigrazione italiana è lunga e complessa. Quali sono i numeri e le dinamiche attuali di questa realtà?

«L’Italia è da sempre un paese di emigranti. Oggi contiamo circa 80 milioni di oriundi italiani nelle Americhe. Le principali ondate migratorie hanno avuto come destinazione il Sud America nella seconda metà dell’Ottocento e gli Stati Uniti tra il 1900 e il 1920. Questa migrazione ha creato una rete solida di italiani all’estero, molti dei quali cercano ancora oggi di mantenere vivo il legame con il proprio paese d’origine.»

Dal punto di vista giuridico, quali sono stati i principali cambiamenti nel riconoscimento della cittadinanza italiana?

«Fino al 1992, l’Italia non permetteva la doppia cittadinanza. Questo ha comportato che molti italiani naturalizzati in altri paesi perdessero automaticamente la cittadinanza italiana. Per i discendenti, nati all’estero, da emigrati italiani che non hanno mai richiesto altra cittadinanza, pertanto, continua ad applicarsi il diritto iure sanguinis dando loro la possibilità di essere riconosciuti cittadini italiani. Tuttavia, esistono ancora lacune, come per le donne italiane che, prima del 1948, non potevano trasmettere la cittadinanza ai propri figli, un aspetto corretto solo attraverso sentenze della Cassazione.»

Il rapporto tra italiani e Stati Uniti sta vivendo una nuova fase politica ed economica. Come influisce il contesto attuale sulla comunità italiana?

«La comunità italo-americana è profondamente radicata negli Stati Uniti e ha un forte senso di appartenenza. I rapporti tra i due paesi restano solidi, con accordi e canali privilegiati che facilitano la mobilità. Per chi oggi vuole trasferirsi, l’accesso alla cittadinanza italiana può rappresentare un vantaggio competitivo, sia per motivi personali che lavorativi.»

In quali zone del mondo esercita la sua attività?

«Lavoriamo tra Italia, Brasile, Argentina e Stati Uniti, con uffici in Florida e New Jersey. Il nostro obiettivo è fornire supporto legale non solo agli italiani residenti all’estero, ma anche ai discendenti che desiderano acquisire la cittadinanza italiana. Collaboriamo con le istituzioni consolari per facilitare le procedure burocratiche e garantire un accesso equo ai servizi.»

L’italianità non si esaurisce nella cittadinanza, ma si estende alla cultura e all’identità. Come si mantiene vivo questo legame tra italiani e italici?

«Gli italiani all’estero, pur acquisendo cittadinanze diverse, conservano un legame forte con le proprie radici. Anche chi nasce negli Stati Uniti da antenati italiani continua a sentirsi legato alla cultura italiana, alle tradizioni, alla lingua e ai valori del nostro paese. Questo fenomeno, che definiamo “italicità”, rappresenta un’opportunità di espansione per l’Italia, non solo sul piano culturale ma anche economico e commerciale.»

Come si sta evolvendo il diritto rispetto alla mobilità globale degli italiani?

«Il diritto deve adattarsi ai cambiamenti della società. La globalizzazione ha reso necessaria una revisione delle norme sulla cittadinanza, come dimostrano le recenti modifiche. L’Italia ha riconosciuto l’importanza della doppia cittadinanza solo negli anni ’90, e oggi continuiamo a vedere evoluzioni che favoriscono la connessione tra il nostro paese e gli italiani all’estero. Tuttavia, restano ancora delle sfide normative che dovranno essere affrontate nei prossimi anni.»

Quali sono i prossimi passi del suo studio legale?

«Continueremo a lavorare per facilitare l’accesso alla cittadinanza italiana, sostenendo gli italiani nel mondo e i loro discendenti. A breve avvieremo nuove iniziative negli Stati Uniti, con una particolare attenzione a Miami e New York, per migliorare il supporto legale alle comunità italiane.»

L’articolo Diritto e cittadinanza: il ponte tra Italia e Stati Uniti proviene da IlNewyorkese.

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