L’influencer italiano più famoso degli Usa, founder de Il mio viaggio a New York e Jerry America, svela i dettagli della sua scalata verso il sogno americano come web star e imprenditore di successo, raccontandosi nel capitolo di InsiderZ dedicato all’“American Dream”.
«Se uno vuole fare qualcosa d’importante negli Stati Uniti, il mio primo consiglio è quello di venire a sperimentare, magari per tre o sei mesi e capire se ci piace ed è nelle nostre corde. La seconda cosa è capire se una cosa che ci appassiona o in cui siamo bravi, qui possa avere mercato. Poi è importante trovare soci e appassionati come noi con cui iniziare ed essere persistenti.» Esordisce così Piero Armenti, classe ’79, star social e founder de Il mio viaggio a New York e Jerry America, durante l’episodio 18 della docu-serie InsiderZ di Davide Ippolito, nel capitolo dedicato all’“American Dream”. Autore dei romanzi “Una notte ho sognato New York” (Mondadori, 2020) e “Se ami New York” (Mondadori, 2021) sul sito ufficiale della sua agenzia viaggi, Armenti si descrive come imprenditore, scrittore e “urban explorer” della Grande Mela.
L’imprenditore campano, trasferitosi a Manhattan dopo aver acquisito una formazione multidisciplinare dal diritto alle lingue, si distingue dagli altri influencer per aver adottato sin dall’inizio una comunicazione social permeata sul suo business model – e non il contrario. Proprio per questo, probabilmente, Armenti non ama definirsi influencer, in quanto il suo obiettivo primario – nel pieno del suo American Dream personale – è sempre stato quello di creare una community attorno al business da lui ideato.
Non è un caso che Davide Ippolito, nel prequel della puntata, lo indichi come l’italiano più famoso a New York e forse negli Usa. Piero Armenti è riuscito ad avviare una macchina da tre milioni di fatturato, colpendo il cuore dei consumatori con servizi che, fino a qualche anno fa, non esistevano neppure fra “Le mille luci di New York”.
«Io ho capito subito che c’era questo vuoto turistico a New York perché la gente mi chiedeva continuamente consigli. La gente veniva a New York e aveva in testa una confusione assoluta su che cosa fare, dove andare, che vedere, cosa mangiare, in che hotel stare, e aveva bisogno di una persona di fiducia», prosegue Piero Armenti, che attraverso i social network è riuscito a diventare un volto amico, familiare, di cui potersi fidare quando si atterra in una città caotica come NYC.
Tutto ha un inizio, e Il mio viaggio a New York, agenzia turistica nata esclusivamente online, decide di partire con un tour degli splendidi rooftop che danno sulle avenue newyorkesi, con un’offerta bilingue (italiano e spagnolo), per attrarre – oltre ai turisti connazionali dell’imprenditore – anche tutti quelli latinoamericani e iberici. A un certo punto della storia però, Piero Armenti capisce che deve riportare l’online allo stesso livello percorso dai tanti turisti che approdano, ormai da anni, nel nuovo ufficio a Times Square. Stiamo parlando di un vero e proprio punto di riferimento per tante persone che, come ha ricordato lo stesso Armenti, si fanno lasciare in agenzia prima di arrivare in hotel, con bagagli a seguito. Dare una sede fisica a Il mio viaggio a New York ha rappresentato una vera e propria “spesa marketing” volta alla valorizzazione della brand reputation, tanto da creare una sorta di “monopolio” nell’immaginario dei consumatori, attraverso l’attivazione di un “passaparola” lanciato sia tramite i canali social, che tramite quelli tradizionali come le librerie.
Non c’è Millennial (o suo successore) che non conosca il volto amico di Piero Armenti, che coi suoi video ci trasforma in turisti prim’ancora di approdare Oltreoceano, prendendoci per mano in una New York piena di Italia e piena di tutto.
Come afferma lo stesso Armenti, la soft skills che gli è valsa il business model, è stata quella del sapersi calare nella mentalità del luogo. E Armenti ci si è calato con tutte le scarpe; tanto da notare che molti turisti ripartivano per casa con valigie piene zeppe di leccornie e snack americani: perché non venderglieli online, allora? Così nasce Jerry America, l’e-commerce ad alto contenuto di colesterolo che consacra la visione d’impresa di un uomo come tanti altri che, da giovane, ha passato tanto tempo a compiere un gesto che va sempre meno di moda: osservare.
Per guardare la puntata di InsiderZ con Piero Armenti: https://www.youtube.com/watch?v=hGjnsAs0tPI.
ReCap: InsiderZ, il Vlog definitivo sullo sviluppo d’impresa
InsiderZ è la docu-serie in forma di Vlog su YouTube, diffusa anche attraverso la piattaforma Business+, che parte dall’esperienza quotidiana di Zwan, azienda leader nel settore della corporate reputation, per toccare le realtà di business più innovative, raccontate direttamente dai protagonisti delle imprese più affermate così come delle start up più disruptive. L’intero format, dedicato sia agli startupper che agli imprenditori già strutturati, è ideato, scritto e diretto da Davide Ippolito, founder di Zwan, che ha scelto di dedicare un intero capitolo del Vlog all’American Dream. Oltre a Piero Armenti, nelle puntate a stelle e strisce intervengono diversi imprenditori, manager e artisti che hanno trovato la loro fortuna negli Usa esportando dal Belpaese business model e idee vincenti: Marco Rebuffi, Pierluca Maffey, Alex Carini, Antonino Laspina, Verdiana Patacchini, Franco Rossi e Amelia Schaffner.
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